All’età di 17 anni lessi un libricino: “Illusioni” di Richard Bach (*in basso*), sì, proprio quello del gabbiano Jonathan Levingston. Ma questo libricino era diventato così prezioso per me allora, che le sue pagine iniziarono a squinternarsi per la quantità di volte che le avevo sfogliate. Sentivo che sollecitava lo sviluppo di mie sopite verità […]

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